Risate di pancia

Penso alle mie amiche Katia e Manuela e alle serate passate al ristorante indiano, a ridere a crepapelle per battute e discorsi in cui Eros, nella sua veste più ‘sporcacciona’ era il protagonista. Chi non si è mai trovata a scherzare e parlare di sesso, tra amiche, facendosi grandi risate?  

Qui però la volgarità non c’entra nulla. Sto parlando di sessualità irriverente, di innocente lascivia, arguta e intelligente, saggia e sacra. Sì, sacra. Perché la sacralità è uno degli aspetti della sessualità, anche quando c’è leggerezza e divertimento, e anche quando ci si racconta quelle cose un po’ licenziose e ardite che portano avanti la tradizione delle dee sporcaccione, ricca di consapevolezza sensoriale, divertimento e condivisione. 

E il ridere che nasce è un ridere preciso, coordinato e libero, un ridere che attiva un sentire emozionale profondo, che fa mettere da parte le 'buone maniere’ e mette in contatto con emozioni e sensazioni non autorizzate: questo è il ridere di pancia. 

Nel mentre di queste risate, Baubò, la Dea dal ventre che ride, che raffigura la forza positiva della sessualità femminile e il potere risanante delle risate, viene celebrata. 
La tradizione Eleusina ci narra di una Demetra che spazza via la tristezza proprio grazie ai racconti ‘sporcaccioni’ di Baubò-Iambe, che riportano il sorriso alla madre deprivata della figlia (il Ratto di Persefone). 
Attraverso un incanto sessuale/sensuale che produce una bella reazione emotiva si ride e si ride di gusto e di pancia grazie ad uno stato di libertà e di divertimento.
Dai miti eleusini e Orfici alle tradizioni dei nativi d’America, troviamo sempre sacralità e leggerezza che avvolgono donne e uomini nel territorio della sessualità irriverente. E troviamo pance che ridono, centri del corpo sapiente, da cui si diffondono vibrazioni vitali e sanificanti per tutto l’essere. Una pancia che ride e perfettamente collegata al cuore e alla testa, nell’atto creativo e cognitivo del raccontare storielle o inventare battute. L’atmosfera evocata da questi momenti di leggerezza è luminosa e colorata e anche frizzante, non nasconde le ombre legate alla sessualità, ma ne fa da controcanto, polarizzando un territorio complesso e abitato da molte sfumature. Qui si va oltre tabù e precetti educativi che hanno imbalsamato generazioni su generazioni, facendo diventare ogni discorso sul sesso qualcosa che non va fatto, qualcosa non adatto o non adatto alle ‘signorine',  inconsapevoli, invece, del potere del divertimento che la dea Baubò può provocare e inconsapevoli della propria forza creatrice anche quando si ride. E dunque, fatevi due risate di pancia!

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